L´esordio di Corradi. "Impossibile senza sacrificio"

06-02-2012 17:15 -

L´esordio silenzioso. Passeggiata mani in tasca, nello stadio ancora vuoto. Qualche sorriso durante il pranzo, come impone la timida educazione. Luca Corradi ha vissuto così il pre partita del suo esordio. Domenica 22 gennaio, per la partita contro il Trapani è stato convocato da mister Remondina. Ha giocato anche gli ultimi 5 minuti, provando a dare profondità alla manovra. Ha assaggiato la durezza della Prima Divisione, dove i difensori non si fanno pregare. Né ammorbidire da un giovane nemmeno 18enne.

Sabato la Berretti ha pareggiato 1-1 il derby con il Lumezzane, per una volta Luca non ha segnato. Ma la crescita del gruppo è evidente.

Luca, quando hai saputo che saresti stato aggregato alla Prima Squadra?
"Mi ha chiamato Luciano Fusi (dirigente della formazione Berretti, ndr) venerdì sera, dicendomi che non sarei dovuto andare a giocare con la Berretti ma di presentarmi a Castenedolo la mattina successiva per la rifinitura con la Prima Squadra. Non me l´aspettavo".

Emozionato?
"Sì abbastanza. Però pensavo che sarei stato più teso. Solo il sedermi in panchina al Turina mi agitava. Una volta iniziata la partita è andato tutto bene. Merito anche dei ragazzi. Li conoscevo già un po´, avendo giocato la Coppa Italia. Ma sono stati tutti molto gentili e simpatici, aiutandomi e facendomi sentire uno di loro dall´inizio".

Hai avuto modo di scendere anche in campo.
"Mister Remondina me lo aveva detto: se avesse avuto la possibilità mi avrebbe fatto debuttare. E così è stato. Certo che i difensori in Prima Divisione sono davvero grossi... Il triplo di quelli che affronto di solito con i pari età. Più forti in tutto. Ho avuto modo di assaggiare cosa significa giocare a certi livelli".

Compirai 18 anni a dicembre. Il tuo mister, Baronchelli, cosa ti ha detto? Per lui far esordire un 17enne è come uno scudetto...
"Era molto contento. Mi ha fatto i complimenti, mi ha detto di continuare così ma di non montarmi la testa perché ho ancora tantissimo da imparare. Ha ragione. Devo restare a testa bassa, lavorare e fare un passo alla volta".

Studi e fai sport. Che consigli dai ad un ragazzo che vuole tenere certi livelli in entrambi gli ambiti?
"Che senza il sacrificio è molto dura. Direi impossibile. Noi ci alleniamo 4 giorni a settimana, quindi tranne il sabato dopo la partita, non esco mai. Anzi. Avendo solo il venerdì pomeriggio libero per i compiti si studia sempre la sera. Per fortuna ho la mia famiglia a fianco che mi sostiene e mi stimola nel proseguire questo mio sogno".


Fonte: Ufficio Stampa