Una grande occasione
13-07-2012 16:55 - News Generiche
Marco Bresciani durante il primo allenamento
SALÒ - Rimane defilato, guarda gli abbracci e stringe le mani. Marco Bresciani, i primi giorni di scuola, osserva e prova ad inserirsi pian piano nei meccanismi del nuovo staff. Prima di entrare deciso nelle vite dei giocatori. La FeralpiSalò ha un nuovo preparatore atletico. Esordio in Prima Divisione ma non tra i prof, dopo una gavetta tra i dilettanti e la scorza appunto nel professionismo (Cremapergo prima e Montichiari negli ultimi 8 anni). In mezzo anche il settore giovanile del Brescia.
"La mia carriera è lunga e intensa. Inizia nei primi anni ´90 a Crema, poi tra le altre Quinzano d´Oglio, Bagnolese, Ospitaletto, 2 anni nel settore giovanile del Brescia e 8 al Montichiari, dov´ero l´anno scorso. La FeralpiSalò è davvero una grande opportunità, un´occasione unica per vivere una categoria che ho solo sfiorato qualche anno fa, quando sembrava fatta per il mio trasferimento a Terni.
Come intendo il mio lavoro? Si parte con un´idea ed un metodo, ma ovvio che poi bisogna adattarsi alla squadra e soprattutto al lavoro del mister. Tutto lo staff mi ha fatto un´ottima impressione, in particolare Remondina a cui non sfugge nemmeno un dettaglio.
Quest´anno abbiamo una squadra ricca di giovani, una bella sfida da trattare, tuttavia, con i guanti. Perché è vero che i giovani devono correre e dare tutto, ma sempre nei limiti. Sono anzi i più anziani quelli che devono trainare il gruppo, anche fisicamente perché si sanno gestire meglio con i carichi.
Sarà un anno lungo, tosto, per me una sorpresa che non vedo l´ora di scoprire. Dovremo essere compatti e il grande lavoro lo dovrà fare la vecchia guardia per far crescere il resto del gruppo".
"La mia carriera è lunga e intensa. Inizia nei primi anni ´90 a Crema, poi tra le altre Quinzano d´Oglio, Bagnolese, Ospitaletto, 2 anni nel settore giovanile del Brescia e 8 al Montichiari, dov´ero l´anno scorso. La FeralpiSalò è davvero una grande opportunità, un´occasione unica per vivere una categoria che ho solo sfiorato qualche anno fa, quando sembrava fatta per il mio trasferimento a Terni.
Come intendo il mio lavoro? Si parte con un´idea ed un metodo, ma ovvio che poi bisogna adattarsi alla squadra e soprattutto al lavoro del mister. Tutto lo staff mi ha fatto un´ottima impressione, in particolare Remondina a cui non sfugge nemmeno un dettaglio.
Quest´anno abbiamo una squadra ricca di giovani, una bella sfida da trattare, tuttavia, con i guanti. Perché è vero che i giovani devono correre e dare tutto, ma sempre nei limiti. Sono anzi i più anziani quelli che devono trainare il gruppo, anche fisicamente perché si sanno gestire meglio con i carichi.
Sarà un anno lungo, tosto, per me una sorpresa che non vedo l´ora di scoprire. Dovremo essere compatti e il grande lavoro lo dovrà fare la vecchia guardia per far crescere il resto del gruppo".
Fonte: Ufficio Stampa